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"Ho scritto queste pagine pensando ai conviventi, che non si decidono o non vogliono sposarsi; ai separati e ai divorziati, rimasti volutamente soli; a coloro che dopo il divorzio hanno contratto un nuovo matrimonio civile. Tre sono i risultati che mi propongo. Anzitutto chiarire il significato di molte parole usate in modo improprio in campo matrimoniale. Poi, proporre ai separati, divorziati e risposati un cammino spirituale che può essere inaspettatamente e sorprendentemente ricco. Infine, verificare il loro rapporto con i sacramenti e in particolare con la confessione e la comunione eucaristica. Il mio discorso è rivolto a persone credenti, che si riconoscono nella Chiesa e accettano il suo magistero. Proprio a loro la Chiesa si avvicina con amorevole discrezione, perché vuole proporre un itinerario positivo e aperto alla speranza".Dalla Presentazione